venerdì 11 ottobre 2013

Un piccolo libro iconografico






 ECCO TUA MADRE



La forza di questo libretto, piccolo di mole, ma denso di contenuto sta nel fatto che colloca l’imitazione di Maria Addolorata nel contesto di “oggi”.


Quante cose ha da dirci e quante da imparare dallo “stile” della sua Fede di fronte al dolore e alla sofferenza. 
Per questo il libretto non ha una tessitura dialogica, ma iconografica che inquadra e distingue l’atteggiamento composto di Maria nel momento del dolore. Per tutti coloro che soffrono e piangono per il distacco dei propri cari l’icona dell’Addolorata diventa un costante punto di riferimento. 

Sono tante le icone dell’Addolorata che compaiono scolpite sulle tombe del nostro Civico Cimitero: un invito  per il visitatore a fissare lo sguardo su Colei, la Sola che ti può accompagnare nella turbata realtà del presente e del quotidiano perché le tue sofferenze unite alla Passione di Cristo diventino occasione di Grazia e strumento di Salvezza.


Il libro é a disposizione  di tutti, gratuitamente.

domenica 6 maggio 2012

La mia esperienza dell'aldilà






Mi scrive una gentile amica di una sua esperienza dell'aldilà, che pubblico molto volentieri perché penso che in molti l'abbiano sperimentata.

Inizia con questa premessa:

"Credo fermamente nell'aldilà,  perché  sono convinta che la nostra vita non avrebbe senso, se tutto finisse sotto due metri di terra."

Tanti anni fa mi sono sentita male nella stanza da bagno, per un difetto della stufa a metano che la riscaldava. Infatti la stanza era satura di monossido di carbonio. Per fortuna qualcuno si é accorto e tempestivamente mi ha portato   fuori e distesa sul letto della mia cameretta.
Sentivo lontanamente delle voci che mi chiamavano (erano i miei genitori che tentavano di svegliarmi) , mentre viaggiavo,solo con la testa,il mio corpo non lo sentivo più,  ad una velocità   supersonica verso  una grande luce che si trovava alla fine di un tunnel.
Giunta alla fine di questa galleria mi ritrovai in una splendida valle piena di fiori, avvolta in una leggera nebbiolina. Mi sembrava di essere  nella valle di Matelda così ben descritta nel Purgatorio di Dante.Ebbi una sensazione di pace, e di tranquillità che fino ad allora non avevo mai provato. Sullo  sfondo vidi un grande portone che ad un certo punto si aprì e dal quale uscì  un'eterea  figura di uomo, molto anziano,con una fluente barba bianca che mi veniva incontro. A metà strada però   si é fermato, si é voltato ed é scomparso dietro al portone.
In quel momento mi svegliai e mi trovai circondata dalla mia famiglia, e le prime parole che pronunciai furono : Ma perché mi avete chiamato? Stavo così bene dov'ero...evidentemente non mi ero resa conto del pericolo corso.

A questo proposito vi voglio rimandare qui.

giovedì 19 aprile 2012

Risurrezione dei corpi



Michelangelo "Il giudizio universale"


Ci chiediamo: come é possibile che tutti i corpi, proprio tutti, un giorno, o nella gioia o nella perdizione risorgeranno?. Ma pensiamo a corpi  cremati, sepolti millenni prima della venuta di Cristo risorto...Come sarà possibile all'anima riprendere , risuscitato il proprio corpo, le cui ceneri e la cui polvere si saranmno dissolti  chissà come nell'aria o nella terra?

Riflettiamo : i biologi ci dicono che, nel giro di sette anni della nostra vita terrena, tutte le cellule, tutti i componenti chimici di cui é fatto il nostro corpo si cambiano completamente; piano piano essi si dissolvono, muoiono e vengono sostituiti da altri elementi chimici, uguali, ma altri.
Eppure nelle varie età della nostra vita , noi abbiamo coscienza d'aver sempre lo stesso corpo. Ciò significa che é l'anima che lo vivifica, che lo rinnova, che lo muta continuamente; ma siccome l'anima é sempre quella, noi abbiamo l'impressione, anzi la coscienza di avere sempre lo stesso corpo.

Ora l'anima é immortale. 
Nella risurrezione dei corpi, essa, per la potenza del Dio Creatore ed in virtù della resurrezione del nostro corpo, assumerà dalla natura, quegli elementi chimici con i quali comporrà un corpo umano che, appartenendo a lei ed essendo da Lei vivificato, sarà il nostro corpo e ci darà la coscienza che il corpo che assumeremo risorto, sia lo stesso nel quale abbiamo vissuto la nostra vita terrena.
D'accordo : la risurrezione dei corpi rimane nella sua essenza, un mistero inaccessibile alla nostra piccola mente umana (piccola dinnanzi all'intelligenza infinita di Dio), ma quanto detto sopra, può almeno farci intendere come ciò possa avvenire.
"Niente é impossibile a Dio".

giovedì 12 aprile 2012

Mariti e mogli anche sulla terra



Vorrei continuare il post dove si parla  di Mariti e Mogli anche in Paradiso.
Nel suo saggio, don Bruno Ognibeni non si sofferma solo sull'aldilà, ma si concentra anche sull'al di qua. E va al cuore delle questioni.Alle mogli é chiesto di imitare la sottomissione della Chiesa a Cristo, ai mariti di imitare l'amore di Cristo per la Chiesa.
Il che é tutt'altro che semplice e scontato, da una parte e dall'altra. Solo un approccio banalizzante e superificiale oppure una forma di ormai superato protofemminismo potrebbe liquidare con una battuta.
C'é dentro una carica teologica, un significato spirituale, una potenzialità umana e religiosa, talmente concentrati  e pregnanti, da non poter essere eliminati con l'accetta dell'ironia, bensì da considerarsi con serietà, umiltà e profonda meditazione, affinché al testo sacro sia resa giustizia.
Ciò va oltre la pur vera necessità di contestualizzare il passo biblico nella cultura e nel tempo, in cui lo si espresse, poiché, in quanto parola di Dio é eterna, immutabile, dunque scavalca i limiti temporali: é vera ieri quanto oggi. Già all'epoca, secondo quanto scritto da Plutarco "Praecepta coniugalia" i matrimoni si fondavano sul rispetto, benevolenza e compassione, quali caratteristiche prevalenti.Figuriamoci ora, in un' epoca in cui di tali concetti, di tali sentimenti si nutre ampiamente la teologia nazionale, che difatti intende la sponsalità quale reciproco dono di sé e corresponsabilità sul piano educativo!.
Ma opportuno é anche il monito, che ci giunge da don Ognibeni:" Il mondo moderno vive una grande ignoranza di ciò che é l'amore, generlamente confuso con il sentimento, la passione  ed altri fenomeni che con il vero amore non hanno molto in comune".
E' vero ciascuno di noi faccia esame di coscienza in questo. Perché é giunto il momento di prenderci davvero sul serio e di vivere coerentemente la dimensione matrimoniale, presente od ancora in prospettiva e di fare i conti, senza sconti, con quanto Gesù e gli apostoli ci dicono in merito.
In un'ottica non solo terrena. Bensì eterna.

lunedì 2 aprile 2012

Oltre i nostri occhi


Piccole luci




Il dolore umano si ferma dinnanzi al mistero della morte: i nostri cari che spariscono, di loro  sulla terra non giunge notizia alcuna, questo fatale spegnersi della nostra luce...
In tutta questa ineluttabilità però, possiamo trovare conforto e speranza nella natura che ci circonda, é in essa che noi continuiamo a vivere per e con i nostri cari, che, se pur in un'altra dimensione continuano ad ascoltarci, amarci e proteggerci.

Lo dicono  bene le nostre due lettrici, nelle poesie che seguono.

Oltre i nostri occhi
Oltre il nostro udito
Oltre i nostri sensi
Impareremo a cercarti nel seme che attende e promette il profumo di un fiore,
Nelle chiome degli alberi mosse dal vento
Nella danza delle nubi nel cielo,
Nella piccola goccia di pioggia,nei colori dell'arcobaleno,
Nel fuoco del tramonto, 
Nelle magiche ombre che si allungano sotto la luna,
Nell'oro dei raggi del sole che accendono un nuovo giorno, così che
Qualsiasi sarà la forma e la direzione che prenderai per continuare il tuo cammino,
Noi sapremo che tu sei lì ad ascoltarci e a proteggerci.

E' sempre la natura il tema dominante di quest'altra poesia, intesa come sollievo, rassegnazione, speranza, condivisione. Illusione, potrebbe affermare chi non é stato visitato dal lutto, una certezza invece, per chi l'ha provato, che la persona umana scomparsa é sempre vicino a noi, ora e sempre.

A levante si tinge di rosa il mare,
leggermente increspato sotto un cielo di madreperla.
Solo una barca muove lentamente verso la torre.
Tu sei qui,con me  a godere di tanta bellezza
nel silenzio dell'alba.

CRISTO E' RISORTO!

La morte é vinta, salva é la nostra fede.

Cristo é risorto! E le conseguenze? Si vede qualche conseguenza della Sua Resurrezione? Sì certamente: basta riflettere ed aprire gli occhi!
Gesù é un potenziale d'amore divino che si é inserito nel tronco inaridito dell'umanità.
Basta allora che un persecutore, davanti a Lui, cada dal cavallo dell'orgoglio, ed ecco il miracolo: il persecutore si alza innamorato di Cristo fino a girare il mondo per Lui e morire per Lui: é la storia meravigliosa di Paolo di Tarso, annunciatore instancabile della Risurrezione di Cristo.
Conversione di S.Paolo























Basta che un lussurioso inquieto si nasconda nel silenzio e nella preghiera per ascoltare Cristo e nasce un gigante di "santità" che ancor oggi fa venire le vertigini: é la vicenda incantevole di Agostino di Ippona un affascinante ed irrinunciabile testimone di Cristo Risorto.
S.Agostino vescovo

Basta che una fragile donna dei nostri giorni senta la voce di Gesù che le dice"ho sete"...e nasce il miracolo d'amore di Santa Teresa di Calcutta: una donna che pregando, é diventata un incendio di carità e un contagioso esempio di misericordia che ha stupito il mondo intero.



Santa Teresa di Calcutta

Basta che in pieno 20° secolo un povero fraticello, discepolo di S. Francesco d'Assisi, si metta in sincero ascolto di Cristo...e nasce S.Pio da Pietrelcina: un uomo che vivendo in pochi metri di una cella, attira attorno a sé una folla strabocchevole, proveniente da tutti gli angoli della terra.
E potremmo continuare...
Questi e miriadi altri sono i santi e i martiri che non hanno esitato a vendere la vita per l'unico Signore che intendevano servire: CRISTO RISORTO

Ai cari ed affezionati lettori, Cristo Risorto porti a tutti letizia e speranza.
Santa Pasqua 2012

giovedì 29 marzo 2012

Filosofia antica e Sacra Scrittura




C'é relazione fra filosofia antica e Sacra Scrittura? Certo che sì.


Chi avrà modo di leggere il poema della natura di Eraclito, potrà fare una bellissima connessione con il libro del Siracide  (seguendo lo schema sottoindicato, che propongo per la lettura), il quale mette il lettore davanti ad una considerazione:
"Bisogna saper leggere con gli occhi dell'anima, la realtà oggettiva che ci circonda."

ERACLITO
Nasce ad Efeso nel V° secolo a.c. e scrive un'unica opera , un poema sulla natura in 50 frammenti e afferma che l'universo é permeato da un tutt'uno che costituisce la verità e che l'anima non ha limiti, invitando gli uomini a trascendere verso l'armonia e la sonorità cosmica dove tutto é libertà, amore, armonia.
In un passo del suo scritto così si esprime:
"La forza dell'armonia invisibile é più potente dell'armonia visibile"

LIBRO DEL SIRACIDE
Conosciuto anche come ecclesiastico, presenta tante connessioni con la filosofia antica ma, al capitolo 43.v.v. 32 c'é questa bellissima relazione con il poema della natura di Eraclito:
"Le cose nascoste sono molte e superano quelle descritte"

CONSIDERAZIONI
Eraclito scrive le sue considerazioni ben 4 secoli prima del libro del Siracide.
A noi spetta saper alimentare la nostra anima con le riflessioni eterne e saper trarre profitto dai paralleli tra i filosofi antichi che non conoscevano ancora la verità cristiana e la Sacra Scrittura, una miniera di sapienza e saggezza per l'anima in ricerca per le vie di questo mondo.

Concludendo, auguro a tutti i lettori di poter mettere in pratica questa riflessione di Eraclito:
"Cercate di fare spazio nel vostro visibile, all'invisibile, e saper discernere con gli occhi dell'anima la realtà contingente del quotidiano, per trascendere verso l'armonia cosmica dove tutto é armonia e libertà".